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Appello contro l’inumanità alle frontiere

Stop all’inumanità alle frontiere europee!

Una richiesta collettiva 

In tutto il mondo, rifugiati, richiedenti asilo e altri migranti sono trattati in modo crudele e  illegale. Alcuni Stati europei violano sistematicamente i diritti delle persone che cercano di  sfuggire a persecuzioni, conflitti armati, disastri e privazioni. Essi devono affrontare la  costante minaccia della detenzione, della violenza fisica, dello sfruttamento e dell’indigenza.  Nei casi peggiori, perdono la vita, sia in mare che a terra.

Questi abusi devono cessare e i migranti devono essere trattati in modo dignitoso e umano. Questa richiesta collettiva è stata firmata da organizzazioni della società civile con esperienze  e competenze diverse. Sebbene le competenze di alcune organizzazioni non coprano tutti gli  aspetti della richiesta espressa, i firmatari sono uniti nel chiedere che le persone in  movimento siano trattate con umanità.

I firmatari chiedono:

  1. Stop ai respingimenti Gli Stati europei devono porre fine immediatamente ai  respingimenti e alle espulsioni a terra e in mare, nonché alle detenzioni di migranti in  condizioni punitive. Un “respingimento” ha luogo quando le autorità o gli agenti di  un’agenzia statale o interstatale impediscono con la forza ai migranti di accedere al  territorio del paese che stanno cercando di raggiungere, senza tener conto delle  conseguenze negative per tali migranti in termini di sicurezza, dignità o perdita di  diritti umani essenziali che possono derivare dall’azione forzata. I “respingimenti”  possono avvenire a terra o in mare. 
  2. La fine della “deterrenza della morte” Tutte le attività volte a impedire i  salvataggi in mare devono cessare. Gli Stati del Mediterraneo devono accettare di  facilitare le iniziative volte a prevenire la perdita di vite umane in mare. 
  3. Frontiere umane Quando gli accordi sul controllo delle frontiere tra l’Europa e  altri Stati comportano un trattamento che viola i diritti fondamentali dei rifugiati e  delle persone in movimento, tali accordi devono essere abrogati. Le organizzazioni  internazionali che ne hanno il mandato devono avere pieno accesso a tutte le persone  bisognose di protezione e assistenza nei Paesi extraeuropei.
  4. Giustizia e risarcimento Quando i rifugiati o altre persone in movimento perdono  la vita, vengono criminalizzati o subiscono altre forme di danno grave sotto la  responsabilità degli Stati europei, questi episodi devono essere indagati da  un’autorità giudiziaria indipendente. I ministri e i funzionari di governi che hanno  commesso tali abusi devono essere chiamati a risponderne e le vittime di tali danni  devono ottenere giustizia e risarcimento. 
  5. Percorsi sicuri – In stretta collaborazione con le organizzazioni internazionali  competenti, gli Stati europei dovrebbero esplorare modi sicuri e legali per permettere ai rifugiati di raggiungere l’Europa e condurre una vita produttiva, per es. con  programmi di reinsediamento sponsorizzati dallo Stato e sostenuti dalle comunità  ospitanti, iniziative di mobilità lavorativa e ricongiungimento familiare. 
  6. No all’esternalizzazione – Gli Stati non devono adottare una legislazione  disumanizzante che subappalti o esternalizzi i loro obblighi in materia di asilo a Stati  non europei. È inaccettabile che rifugiati e richiedenti asilo siano trattati come merci  e deportati in paesi dove le garanzie dei diritti umani sono inadeguate, dove non c’è  un processo soddisfacente di determinazione dello status di rifugiato e dove le  opportunità di sussistenza sono limitate. 
  7. Riforma di Frontex – L’agenzia dell’UE per le frontiere, Frontex, deve essere  ritenuta pienamente responsabile ed essere trasparente nelle sue attività e nei suoi  metodi di reporting. L’agenzia deve operare in modo da consentire agli Stati membri  di rispettare i loro obblighi previsti dal diritto internazionale, compreso il diritto di  chiedere asilo. 

Le organizzazioni firmatarie chiedono la mobilitazione dei governi, dei politici, dei leader  delle comunità e delle persone che hanno coraggio e convinzione. Gli Stati devono porre fine  a questi oltraggi morali e riportare l’umanità ai confini dell’Europa.

L’elenco delle organizzazioni che hanno già firmato questo appello è consultabile sul nostro sito web: https://www.against-inhumanity.org/campaigns/stop-the-inhumanity-at-europes-borders/.

Invitiamo i gruppi della società civile a unirsi a questa coalizione europea  per porre fine all’inumanità ai confini europei e a firmare questa Richiesta  Collettiva sul nostro sito web. 

Per partecipare, ricevere il modulo di registrazione, creare o aderire a un’iniziativa nel proprio  Paese o seguire lo sviluppo della campagna, scrivere al seguente indirizzo: contact@against inhumanity.org.

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