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I salvataggi in mare non incentivano l’immigrazione. Lo dimostra uno studio pubblicato su Nature

Recentemente è stato pubblicato su Nature – una delle più autorevoli riviste scientifiche al mondo – uno studio sull’immigrazione irregolare nel Mediterraneo, lo studio è stato realizzato da ricercatori della University of Postdam, dell’istituto per le ricerche sociali quantitative dell’Harvard University, dal Centro di ricerca per l’integrazione e l’immigrazione di Berlino e dal Centro per la sicurezza internazionale Herthie School di Berlino.

La ricerca si propone di verificare se le attività di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo svolte da ONG o da Stati europei favoriscano l’immigrazione irregolare e i conseguenti decessi andando a modificare i calcoli decisionali dei migranti, come viene spesso affermato da alcune frange politiche, oppure se tali dichiarazioni siano solamente illazioni prive di fondamento scientifico.

I ricercatori si sono concentrati sull’analisi dei flussi migratori nella Centre Mediterranean Route, via di accesso illegale all’Europa tra le più percorse e mortali dell’ultimo decennio, tenendo conto di tre periodi di intervento: 1) il periodo relativo all’operazione governativa Mare Nostrum (2013 – 2014); 2) il periodo che ha visto maggiore libertà per le ONG nel mediterraneo (2014 – 2018); 3) il periodo dall’istituzione della LCG SAR-zone (2018 – 2023). È in questi anni che si è verificato un sostanziale cambio di approccio legislativo, politico e pratico nell’attività di salvataggio in mare.

Il metodo utilizzato dai ricercatori si è basato sulla modellazione predittiva, sistema che si è rivelato perfettamente in grado di catturare i comportamenti della serie storiche in esame durante i vari periodi di interesse pre-intervento; attraverso il confronto delle serie storiche sono riusciti a prevedere con precisione il controfattuale, ovvero l’andamento della serie nel tempo se non si fosse verificato l’intervento. I dati scaturiti dalla ricerca mostrano come l’azione di respingimento della guardia costiera libica abbia comportato una riduzione del fenomeno migratorio, ma non vi è alcuna prova che le attività di salvataggio abbiano contribuito all’aumento del fenomeno.

Con questo studio, dunque, viene scientificamente sfatata la teoria dei “pull-factor” dimostrando come si tratti di pura propaganda anti-immigrazione.

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I salvataggi in mare non incentivano l’immigrazione. Lo dimostra uno studio pubblicato su Nature

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